LESTOrie. In diretta
dal lestobunker
DIECI MOSTRUOSI TIPI
DA SPIAGGIA
Aficionados
carissimi,
eccoci qui
ovviamente e come sempre in diretta dal lestobunker, eroico anfratto
di resistenza umana permanente sito a centinaia e centinaia di
chilometri sotto terra.
Ormai bimbi belli,
dopo quasi un mese, la faccenda dovrebbe essere assai chiara
anzicheno.
Tuttavia, a
discapito delle apparenze, noi rintanati quaggiù siam tipetti
abbastanza precisi, e ci si tiene alquanto a spiegare le cose per
benino. Così noi si prosegue implacabili e inarrestabili a ribadire
qua e là alcuni dei motivi di questa nostra scelta di abbandonare il
mondo e barricarci quaggiù.
E oggi, visto che è
agosto, si vorrebbe affrontare la questione drammatica delle vacanze
e, più precisamente, la tragedia delle spiagge. Perché sì,
aficionados amatissimi, estate dopo estate noi, banda del
lestobunker, ci siamo sempre più convinti della natura assolutamente
satanica delle spiagge, che spinge l'orda umana e vacanziera che vi
si riversa a dare molto più che il peggio di sé. Al punto che tale
umana mostruosità è un altro e non secondario motivo che ci ha
spinti a esiliarci dal pianeta terra.
Però sicuramente
molti di voi, aficionados carissimi, ci staranno leggendo dalle
riviere e altri partiranno proprio in questi giorni.
Così, a vostro
beneficio e pure a vostra salvezza, noi qui di seguito vi si riporta
un elenco dei DIECI TIPI DA SPIAGGIA più MOSTRUOSI e PERICOLOSI, un
vademecum utilissimo per riconoscerli e, soprattutto, evitarli e
stargli alla larga.
Orsù,
principiamo...
10.LA MAMMA
Lo sappiamo, è un
po' generica come definizione, quindi per dovere di precisione
dividiamola in sottocategorie.
C'è la mamma
edipica, anzitutto, che è la più classica delle mamme da
manuale e si presenta nelle due varianti di chioccia apprensiva e
di magna-core-de-mamma-tua-magna. Nel primo caso, la genitrice
appena mette piede in spiaggia viene colta da panico d
a spazio aperto
e sterminato, l'immensità imperscrutabile del mare la trasforma in
una sorta di vigile paranoico che spia e controlla ogni singola mossa
dello sventurato infante, e vedendo in ogni dove un potenziale
pericolo, la giornata si risolve in una serie ininterrotta di
divieti, dai classici non andare lì, torna qui, il
bagno non lo puoi fare che hai mangiato appena sei ore fa, ai più
coloriti e surreali se corri vedi di non sudare. Nel secondo
caso la madre, che è venuta al mare solo perché lo iodio fa
tanto bene al bambino, pensa di integrare le funzioni
terapeutiche della vacanza ingozzando l'infante dalla mattina alla
sera, portando in spiaggia borse grandi come frigoriferi piene d'ogni
cibaria possibile, dalla classica pizzetta alla parmigiana a sei
strati, dall'innocente cono gelato alla torta nuziale.
Inutile dire che la
vicinanza della mamma edipica al tuo ombrellone ti rovina
sistematicamente la giornata. Nella prima variante, ti riporta alla
luce incubi e traumi infantili, nella seconda ti fa vomitare.

Infine, c'è la
mamma mi-importa-una-sega-io-sono-in-vacanza. Lei, la madre,
prende il sole, dorme, telefona, parla con le amiche. Il tutto,
fregandosene completamente dell'esistenza del bambino. E qui il
problema non è la madre, ma il bimbo, che, sentendosi trascurato,
per attirare l'attenzione si trasforma in un feroce psicopatico
pericoloso per se stesso e soprattutto per gli altri, in grado di
compiere qualsiaisi cosa: urlare come un indemoniato, scalciare
compulsivamente sabbia che, puntualmente, finisce nella tua bocca,
strapparsi il costume e stirarsi il pisello, scavare buche di sedici
metri e poi ricoprirle alzando la solita tempesta di sabbia, gettarsi
a volo d'angelo dall'ombrellone alla tua pancia, tirare bombe d'acqua
con il secchiello, lanciarti il rastrello negli occhi.
9.IL BAMBINO
PSICOPATICO
Vedi punto
precedente, alla voce mamma-mi-importa-una-sega-io-sono-in-vacanza.
8.LA DIARISTA

Non è che questa
tizia disturbi le tue vacanze, è che fa proprio incazzare la sua
presenza. Oltretutto, se malauguratamente ci attacchi bottone, è
pure carina e provi a invitarla a bere qualcosa, devi accettare la
comunicazione in diretta di tutto quel che state facendo: lui ha
preso un prosecco e io un aperol spritz, ora mi sta parlando del suo
lavoro, tra due minuti lo limono, stasera penso che non glie la darò,
domani sera è probabile che me lo trombi, appena finito
#MedieDimensioni #ScarsaFantasia #DurataAccettabile.
7.L'ANIMATORE
Un tempo c'era
l'iperattivo organizzatore da spiaggia, il Filini della
situazione, quello che arrivava con bloc notes insabbiati e una bic
verde a chiederti di iscriverti al torneo di bocce appena
organizzato, di partecipare alla cocomerata delle sette nel suo
terrazzo, alla gita alle grotte col catamarano di suo suocero. Era
insostenibile, ma ave
va una sua umanità che lo rendeva quasi
simpatico. Oggi tale rassicurante figura è scomparsa. La
cancellazione delle spiagge libere e l'organizzazione fordista dei
bagni ha creato gli psicotici ANIMATORI, grandi e piccoli, uomini e
donne. Un incrocio tra un boy scout zelante e un venditore
d'enciclopedie.
La tragedia è che
Filini lo faceva per vocazione, gli odierni animatori sono pagati
per romperti i coglioni. Senza sosta, dalla mattina alla sera:
vogliono farti fare acqua gym, balli di gruppo, trenini tra gli
ombrelloni, musical improvvisati alla rotonda.
Conseguenza: l'anno
successivo rinunci alle ferie accumulate e le regali al collega che
detesti.
6.L'INTELLETTUALE
OLTRANZISTA
Ne esistono due
varianti, di tale stravagante soggetto.
La prima è quella
snob. Trattasi di persona che porta in volto i segni d'una
sofferenza esistenziale imperscrutabile e che noi mortali non
potremo mai capire. Non parla con nessuno, ma ogni suo gesto è
teso a tracciare una distanza incolmabile tra lui, che risiede
nell'olimpo degli illuminati, e te, povero ignaro mentecatto. Sta
sempre sotto l'ombrellone con addosso camicie di lino, tirando fuori
dalla borsa uno dopo l'altro libri tipo La critica della ragion
pura di Kant. Nelle varianti più estreme, può anche mettersi a
leggerlo ad alta voce.
La seconda, più
simpatica ma devastante, è quella malata. Trattasi di tizio
che è capitato sotto il sole per puro caso dopo sedici anni di
totale astinenza. L'habitat marittimo gli è così estraneo e ostile
da rappresentare un costante pericolo. E, puntualmente, gli succede
di tutto: si scotta, si spella, gli escono ventidue eritemi al
giorno, pesta i ricci, sbatte contro le meduse.
Se è un tuo amico,
passi la vacanza al pronto soccorso.
Tra tutti, è senza
dubbio il più visibile. E il più tragico.
Impossibile non
notarlo. Indossa occhiali grandi sei volte l'intera calotta cranica,
non ha mai pantaloncini, ma sempre slippini microscopici, sei
centimetri quadrati di stoffa o giù di lì.
Non sta mai seduto,
anche se difficilmente si muove. Di norma lo trovi in piedi,
immobile, in una posizione scomoda e innaturale, ma ideale per
mostrare al mondo intero, e soprattutto a se stesso, una muscolatura
costruita in un duro inverno di continua palestra. Ha tatuaggi sparsi
ovunque, tribali, ideogrammi giapponesi e richiami espliciti
all'ideologia nazifascista. Se ha dei figli, porta i loro nomi
tatuati sulle braccia a caratteri gotici.
Parlarci, può
essere un'esperienza psichedelica.
4.IL PREDATORE
La caratteristica di
questa tipologia d'umanoide è il trascorrere l'intera durata della
vacanza nel tentativo di abbordare e rimorchiare esseri appartenenti
al genere femminile. Un'attività continua, incessante, dalla mattina
alla sera, un dispendio di energie disumano e pazzesco.
Attenzione però a
non fare confusione. Il predatore da spiaggia non è un rimorchiatore
abituale, non è uno scienziato dell'abbordaggio. Né tanto meno un
single incallito che va all'assalto per convinzione e vocazione.
No, il predatore da
spiaggia passa il resto dell'anno in ombra e recita questo ruolo
esclusivamente d'estate, esclusivamente al mare, esclusivamente in
spiaggia. Il tutto perché vive nella convinzione che la spiaggia sia
fatta apposta per rimorchiare, che le possibilità di successo nel
rimorchio, in spiaggia, siano cento volte maggiori rispetto a
qualsiasi altro posto. Non ama nemmeno il mare, il predatore, ci
viene soltanto perché pensa che l'aria salmastra renda le femmine
più dispobili. Se al predatore gli proponi una vacanza in una
capitale straniera, ti risponde di no, perché a detta sua lì non
ci sono femmine.
Ora, non essendo
avvezzo all'abbordaggio ma riservando a questa attività
esclusivamente il periodo di vacanza, il predatore è 100 volte su
100 completamente imbranato, e i suoi tentativi di rimorchio
terminano penosamente.
Ma non demorde.
Ovvio che la pericolosità estrema di tale personaggio riguarda
esclusivamente le donne.
3.LA DIVINA
Eccola, è lei. Lei.

Quella che anche con
il vento forza nove non ha mai un capello fuori posto.
Quella che sì, è
in spiaggia come il resto del mondo, ma non ha mai un solo granello
di sabbia addosso.
Quella che a
qualsiasi ora del giorno, anche se è in spiaggia, ha sempre il
trucco perfetto.
Quella che non ha un
filo di cellulite. Manco a cercarlo col lanternino.
Quella che non ride,
ma sorride. Al limite getta sguardi languidi a caso (e qualcuno ci
crede, e quando prova a concludere ci rimane male, malissimo).
Quella che non parla
mai. Oppure parla pochissimo. Ma che, sostanzialmente, prende solo il
sole, di continuo, dalla mattina alla sera.
Quella che fa il
bagno una volta al giorno, sta in acqua mezzora, poi esce ed è come
sempre, trucco e capelli perfetti, manco un granello di sabbia
addosso. Nemmeno sembra bagnata.
Quella che è un
mostro senz'altro da aggiungere.
2.L'ANIMALE SOCIALE
Detto anche
l'amicone.
Sulle prime pare
innocuo, ma non fidatevi. È quello che nella vita fa il
conoscitore di gente. Non importa quanto il suo ombrellone sia
distante dal tuo, lui ti raggiungerà comunque. Conosce tutti e
quindi vuole conoscere anche te.
Ripetiamo, sembrerà
innocuo. Farà domande all'apparenza innocenti, tipo da dove vieni,
che lavoro fai, che squadra tifi.
Poi però passerà
all'attacco. Un attacco micidiale in tre fasi:
Uno.
I consigli. L'apparente
innocenza iniziale del dialogo svanirà quando inizierà a
consigliarti, su qualsiasi cosa. Starete parlando, che so, di cibo?
Lui ti consiglierà un ristorante a due passi dal mare, perché
conosce i proprietari.
Parlerai di automobili? Lui ti consiglierà quel benzinaio, perché
lo conosce, quel meccanico,
perché lo conosce. E
così via, su ogni argomento possibile. Nota bene: non seguire mai
quei consigli.
Due.
Il tuo migliore amico. Non
importa quanto generiche siano state le informazioni che gli hai dato
su di te. A lui basteranno per sostenere di conoscerti meglio di
chiunque altro, per chiamarti rumorosamente a centinaia di metri di
distanza ogni volta che ti vede, per salutarti con energiche e
omicide pacche sulle spalle. Puoi dire o fare quel che vuoi: lui è
il tuo migliore amico.
Tre.
Mi casa es tu casa. È la fase
più pericolosa, dove oltre a cercare di coinvolgerti in ogni sua
trovata, in ogni sua uscita serale (dal minigolf al casinò tarocco),
spesso riuscendo nell'intento prendendoti per sfinimento, si
introdurrà prepotentemente nella tua vita. Visto che siete così
amici, entrerà in casa tua,
sempre in casa tua organizzerà cene con altri 40 bagnanti
sconosciuti, ti prenderà la macchina, occuperà il tuo ombrellone.
Senza mai chiedertelo prima.
Soluzioni?
Nessuna, tranne l'omicidio.
1.PETER PAN
A nostro avviso
forse è il peggiore.
Trattasi di maschio
di 35-40 anni che appena entra a contatto con sabbia e salsedine
subisce un'immediata e pericolosissima regressione alla più acuta
idiozia infantile.
È, per intenderci,
quel coglione che passa le giornate al mare facendo gli scherzi.
Quel deficiente che
ti prende di peso e ti getta in acqua mentre te ne stavi beato a
occhi chiusi a goderti il venticello del bagnasciuga. Quell'imbecille
che ti fa un gavettone mentre stai dormendo sfasciandoti il
cellulare. Quel pirla che ti prende a dolorosissime pallate di sabbia
sulla schiena ridendo come un ebete.
Anche qui, nessuna
soluzione, omicidio a parte.
Oppure, altra
soluzione, lo sapete già, è il tasferimento qui da noi nel
lestobunker!
Hasta luego,
amigos!!
IL LESTO
per qualsiasi
comunicazione scriveteci a:
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il peggio è l'animatore
RispondiEliminaper me il peggiore è IL PREDATORE...
RispondiEliminaesperienza personale e recentessima :)
PETER PAN
RispondiEliminavince PETER PAN
nessuno peggio di PETER PAN
l'animatore nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
RispondiEliminaIL MEGA TAMARRO
RispondiEliminacome possono esserci dubbi??
MEGA TAMARRO
RispondiEliminapartendo dal presupposto che son TUTTI mostruosi,
RispondiEliminaio voto, tanto per ribadire a tutti i miei parenti il mio senso materno inesistente, il BAMBINO PSICOPATICO
li odiooooooooo
MEGA TAMARRO
RispondiEliminaIl mega tamarro è innocuo....
RispondiEliminaL'ANIMATORE SENZA DUBBIO
L'ANIMALE SOCIALE che domande???
RispondiEliminaPer pura invidia voto la divina
RispondiEliminaFrancy
Mega Tamarro tutta la vita
RispondiEliminaanimatore
RispondiEliminaMEGA TAMARROOOOO
RispondiEliminaper quanto mi riguarda la peggiore è la diarista
RispondiEliminaanche se quello che odio di più è l'intellettuale snob
Peter Pan
RispondiEliminaTamarro Tamarro
RispondiEliminaPeter Pan
RispondiEliminaci ero fidanzata fino a poco fa
ne so qualcosa
e infatti...
PETER PAN
RispondiEliminaMa nulla sulle radio da spiaggia a tutto volume? Vabbè che potrebbe associarsi a molti dei tipi già elencati...in primis al tamarro col filo interdentale nel didietro (ovviamente perché si è tatuato pure le chiappe)
RispondiElimina