Diario della
Domenica
MA CHI CAZZO È
QUESTA QUA?
(incontri imbarazzanti)
Di sicuro,
aficionados cari, esistono cose peggiori nella vita. Eppure
personalmente, una delle cose che mi mettono più in difficoltà in
assoluto sono gli incontri imbarazzanti, laddove per incontri
imbarazzanti si intendono quegli incontri in cui vieni abbordato da
qualcuno che evidentemente ti conosce e ti riconosce, mentre
tu non hai la più pallida idea di chi sia, né dove e come e perché
lo/la hai conosciuto/a.
Allora oggi,
profittando della consueta pausa domenicale in cui m'abbandono a
raccontarvi gli episodi più sconcertanti della mia esistenza, vi
narrerò quanto successe due anni or sono, in piazza Sant'Ambrogio, a
Firenze.
Piazza
Sant'Ambrogio, crocevia fiorentino di gioie e dolori, noie e
palpitazioni. E incontri. Soprattutto incontri.
E' una sera come
tante, e come tante altre sere sono lì. E' inverno e fa freddo. E io
sono
uscito come ultimamente spesso capita con un'intera comitiva di non fumatori. Così loro restano dentro, al caldo del locale, tranquilli e pacificati nei loro soprabiti abbandonati sulle spalliere delle sedie. Mentre io, irrecuperabile nicotomane di vecchia data, fremo in un via vai incessante dentro-fuori dal locale per avvelenarmi beatamente i polmoni con una Lucky Strike dietro l'altra. Perché, santiddio, senza Lucky Strike la birra non è birra.
uscito come ultimamente spesso capita con un'intera comitiva di non fumatori. Così loro restano dentro, al caldo del locale, tranquilli e pacificati nei loro soprabiti abbandonati sulle spalliere delle sedie. Mentre io, irrecuperabile nicotomane di vecchia data, fremo in un via vai incessante dentro-fuori dal locale per avvelenarmi beatamente i polmoni con una Lucky Strike dietro l'altra. Perché, santiddio, senza Lucky Strike la birra non è birra.
Insomma sono lì, al freddo spietato di primo inverno alle
dieci di sera, solo con la mia Lucky stretta tra le dita tremanti e
gelate. Poche altre persone nella piazza. Ovviamente fumano tutti. A
pochi metri da me c'è un capannello di gente. Tra loro una tizia,
più o meno - sembra - mia coetanea, che a intervalli mi lancia
occhiate sempre più lunghe e insistenti. Non è rimasta folgorata
dalla mia discutibile bellezza, non è proprio quel genere di
occhiate: i suoi sguardi sono, inequivocabilmente, dubbiosi,
interrogativi, indagatori, come una ricerca metodica di progressiva
messa a fuoco. Che cazzo vuole questa qui?, mi viene da pensare
mentre me ne sto lì, gelato, a disagio, lievemente spaesato. La
Lucky è solo a metà e non posso nemmeno tornare dentro: in questi
tempi di crisi, ci manca solo che mi metta a buttare via sigarette a
metà.
Ecco che la tizia sferra l'occhiata decisiva, fissa,
interminabile, inquietante. Gli occhi le brillano come quelli di chi
ha finalmente capito qualcosa su cui stava rimunginando da tempo. E
mi viene incontro, sorridendo a bocca spalancata, mi viene incontro a
braccia protese. Felicissima. Sconsideratamente felice. Come chi ha
riconosciuto un carissimo vecchio amico che, a giudicare
dall'entusiasmo, non vede da anni e anni. C'è solo un problema: io
non ho la più pallida idea di chi cazzo sia sta tizia qua. Nei dieci
secondi che separano il suo venirmi incontro dall'abbraccio grottesco
e inevitabile, cerco disperatamente di metterla a fuoco, sforzandomi
di trovare in lei un dettaglio, un frammento che riaccenda la mia
memoria. Ma niente. Buio totale.
"Ciaooooooo", grida
lei con affetto e sicurezza disarmanti.
"Ciao...",
faccio io incerto, tragico, soffocato da un abbraccio che non
capisco.
"Da quanto tempo!!!", squilla a voce sempre
più alta sempre più alta ed entusiasta. E aggiunge: "Quindi
stai ancora a Firenze!!".
Oh cazzo, penso io. Quindi questa
mi conosce davvero, sa che non sono fiorentino, sa che nel corso
degli anni sarei potuto benissimo tornare in Umbria. E mi conosce
bene, a giudicare dalla confidenza estrema con cui non si stacca
dall'abbraccio. Perché non mi ricordo niente di niente??
"E
che fai adesso???", chiede ancora, smaniosa, curiosa.
"Bè,
adesso...insegno...", faccio io, con imbarazzo sempre più
evidente. Possibile che non se accorga?
"Ma dai....ma non
passi più al CPA???"
Tombola. Adesso sono veramente
sconcertato. Se c'è una cosa di cui mi sono sempre vantato è la mia
memoria infallibile. Il CPA è stato casa mia per anni, anni di cui
mi ricordo ogni singolo dettaglio. Possibile che mi sia dimenticato
in modo così assoluto di una persona che mi conosceva così
bene???
"A volte...quando capita...", balbetto io. Poi
però decido che non ci sto, e passo al contrattacco. Comincio io a
fare le domande, nella speranza che le sue risposte mi accendano i
neuroni in preda all'arteriosclerosi.
"E tu invece? Come
stai? Che combini?", chiedo vago ma allo stesso tempo preciso.
"Lavoro sempre al solito negozio di ortopedia....non mi sono
spostata di un millimetro, due palle..."
Aiuto....negozio di
ortopedia??? No, non è possibile. Io non ho MAI conosciuto una tizia
che lavora in un negozio di ortopedia!!
"Ti trovo bene,
comunque...", abbozzo in netta difficoltà.
"Anche te,
stai benissimo...senti, ora devo andare...."
Evvai. Ha
pronunciato le parole magiche. In questi casi "ora devo andare"
ha un suono più dolce di un "ti amo". Certo, mi lascerà
in eredità una notte insonne a cercare di ricordare chi fosse,
nonché una mattina di delirio ad angosciarmi per la mia vecchiaia
imminente. Ma almeno mi toglierà da quest'imbarazzo atroce e
insostenibile.
"Passa una sera di queste al CPA", dice
salutandomi, "Così ci beviamo una birra con
calma..."
"Senz'altro", faccio io più falso di un
Rolex cinese. "Ciao, a presto", concludo.
E lei
andandosene: "Ciao, LAPO!".
Lapo?
Lapo????Lapo??????
Niente da dire. Sempre sorprendente
Sant'Ambrogio. Che capolavori st'incontri qua....
Alla
prossima, aficionados!
IL
LESTO
Per contattarci, chiederci qualsiasi cosa e pestarci a sangue, potete scriverci a:
lestiniriccardo@gmail.com
Nelle precedenti puntate de Diario della domenica vi abbiamo raccontato:
La più colossale figura di merda della vita del sottoscritto lestoscrivente
Perché la Polizia Ferroviaria perseguita il sottoscritto lestoscrivente da oltre vent'anni
Perché gli SMS hanno sempre un porno contenuto nascosto
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il diario della domenica è la mia rubricaa preferita
RispondiEliminaAle
supeeeeerrrrrrr
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