lunedì 25 agosto 2014

il LestEditoriale. CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO È UNA CAGATA PAZZESCA

il LestEditoriale

CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO 
È UNA CAGATA PAZZESCA



Aficionados belli e cari,
è di nuovo lunedì, tra l'altro il 25 agosto, perciò che dire, l'estate sta finendo e un anno se ne va, sto diventando grande lo sai che non mi va. 
I Righeira santiddio... chi se li ricorda? Bei tempi quelli là, gli anni ottanta intendiamo, che pure se erano oggettivamente anni di merda (gli yuppies, i paninari, il rampantismo, il riflusso, la Milano da bere e altre cose orripilanti e disgustose) oggi come oggi ci tocca rimpiangerli lo stesso e pure chiamarli, per l'appunto, bei tempi
Bei tempi a confronto di oggi, beninteso. Che a confronto di oggidì, niente niente, paiono tutti bei tempi, nessuno escluso e anni ottanta compresi.


Prendiamo, che ne so, gli scandali, i turbamenti collettivi e via dicendo. All'epoca, sempre anni ottanta, al cinema c'era 9 settimane ½ di Adrian Lyne a tenere banco mondiale con discussioni fiume in tv, approfondimenti, dibattiti sui giornali e alla radio circa l'età cui fosse opportuno vietarlo, su quanto fosse effettivamente spinto e scandaloso e compagnia bella. 
Che poi di spinto e scandaloso non aveva un bel niente, era solo un filmetto patinato del menga con quattro cosce al vento tanto per alzar su un po' di polverone. Sì, non valeva proprio un'acca di niente, 9 settimane ½
Però almeno, cristosanto, c'era Kim Basinger, che quando fa quello streap con Joe Cocker in sottofondo turba davvero e ti manda effettivamente al manicomio (e magari le amiche femmine che stanno leggendo pensano la stessa cosa di Mickey Rourke, quello di allora ovviamente, non quello grasso e sfatto di oggi). In sostanza c'erano almeno due attori bravi e affascinanti non dico a salvare, ma almeno a dare un vago senso a quella pellicolaccia essenzialmente inutile.



Oggi invece abbiamo Cinquanta sfumature di grigio, prima il libro, due anni fa, con trilogia
annessa e connessa, e adesso pure il film lanciato dalla più colossale e martellante campagna pubblicitaria della storia. 
Per entrambi, libro e film (e sequel compresi), personalmente non trovo niente di meglio che fare mio il grido di ribellione di Fantozzi lanciato all'epoca contro il cinema esageratamente d'essai. L'urlo catartico La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca oggi mi diventa così Cinquanta sfumature di grigio è una cagata pazzesca.


Tanto per cominciare, rispondo in anticipo alla ovvia e sacrosanta domanda ma l'hai letto
Sì, l'ho letto. Tutto quanto, dalla prima all'ultima pagina. L'ho letto e non l'ho comprato. Era l'estate del 2012 e dopo una tragica vacanza marittima a Marina di Bibbona (in assoluto la peggior vacanza della mia vita) dove tra gli ombrelloni non si parlava d'altro di questo libercolo, mi convinsi quanto meno a dargli un'occhiata. Esisteva ancora la mitica libreria Edison (o tempora, o mores), dove sputtanavo gran parte delle mie mattinate di ferie estive e lì, sui tavolini del primo piano, giorno dopo giorno, ho letto tutto quanto il libro che stava sconvolgendo il mondo
Risultato: l'unico masochismo effettivamente rilevato è stato il costringermi a leggere quella stronzata galattica.


Perché sì, non trovo altro modo di definirlo: una stronzata galattica

Anzitutto, è scritto male, malissimo. Coi piedi, per non dire di peggio. Non che sia sgrammaticato (anzi, magari lo fosse...), è semplicemente il tipico prodotto di laboratorio scritto col bilancino e con l'intento di fare cassetta, senza il minimo accenno di stile letterario. E non mi metto adesso a parlare di cosa voglia dire avere un vero stile letterario e narrativo, il discorso andrebbe troppo lontano, ma spero abbiate capito cosa intendo. 
Quindi lasciamo stare il discorso strettamente letterario. Di letteratura, su queste pagine, ne parliamo venerdì (e parliamo solo di libri che ci piacciono, che è meglio). 
Parliamo d'altro adesso, perché Cinquanta sfumature di grigio è altro. È prima di tutto una delle tante punte d'iceberg d'una gigantesca operazione oppio dei popoli con cui ci stanno bombardando da anni. 
In questo caso l'oppio è la necessità di creare a tavolino uno scandalo. Ma non uno scandalo vero, di quelli che sconquassano, frullano lo stomaco come una centrifuga, indignano e portano a una presa di coscienza. No, parliamo di scandali di distrazione di massa, creati in laboratorio proprio per l'obiettivo opposto: non far pensare, non indignare, non generare prese di coscienza d'alcun tipo. Vale a dire, scandali completamente fasulli.


In questo senso, Cinquanta sfumature di grigio è la bufala più colossale del decennio. 

Stanno passando, libro e film, come le opere che hanno scioccato il mondo
Ma andiamo, stiamo scherzando? Non so voi, ma io se associo la parole scandalo e letteratura mi vengono in mente i nomi di Pasolini, Tondelli, Bianciardi, Sciascia, Malaparte. Gente che ha veramente denunciato, che ha veramente scandalizzato scardinando tutte le facciate dell'apparenza svelando il reale volto del Potere, della Società, dell'Uomo Contemporaneo (tutte ste maiuscole mica sono a caso...). 
Oggi no. Oggi dei reali meccanismi perversi del potere non se ne parla e non se ne scrive più. Anzi, no, lo si fa, ma non se ne vuole accorgere nessuno. Oggi relativamente al potere si scrive, anzi si crea a tavolino per immettere sul mercato un prodotto appetibile, solo ed esclusivamente di uffici affollati di aspiranti veline e ballerine che offrono sesso in cambio di apparizioni tv. Oppure di festini con tanto di baldracche da mille euro a notte. 
Oggi per fare scandalo si inondano le librerie di storie di pornobambine che si firmano col nome e l'iniziale del cognome, che ci raccontano come essendo ricche, vuote e trascurate dai genitori, nel giro di un mese si scopano uomini sempre più maturi e nei peggio modi, fanno pompini ai professori in cambio di un otto, tirano cocaina, organizzano orge e si prostituiscono on line. Però poi alla fine capiscono che è sbagliato e si redimono. 
Oppure si centuplicano storie di discese infernali nell'incubo perverso del sadomaso. Donne normali e perbene che improvvisamente scoprono il gusto delle manette, die tacchi a spillo sulla schiena, die giochi estremi, della frusta. Anche qui però poi alla fine capiscono che è sbagliato e si pentono.
Oggi la realtà, la vita vera, da sempre linfa vitale dell'arte, sono scomparse. Basta con la tragedia della normalità (chi se ne frega?), con la gente che lotta ogni giorno con uno stipendio da fame, con la disoccupazione, con i figli da crescere, con il traffico, con i treni in ritardo, con le violenze della strada, col dramma di non essere capiti, col grigiore della provincia, coi vent'anni svaniti, con gli amori perduti, con lo squallore d'essere ignorati da un mondo che conosce solo furbizia e prepotenza.
Niente di tutto questo. A leggere libri del genere ci sta che qualcuno s'incazzi davvero. Allora oggi si progetta a tavolino un libro fintamente scandaloso e lo si immette nel mercato come lo scandalo del secolo
Allora oggi, si produce Cinquanta sfumature di grigio.


Prima il libro. E poi, ovviamente, il film. Film che tra l'altro segna un record invidiabile: è già un successo ineguagliabile senza nemmeno essere uscito. C'è stato il trailer, quel trailer di cui si sta discutendo da mesi, il trailer che ha scioccato tutti, che negli Stati Uniti volevano censurare, oscurare, non mandare in onda, il trailer che risulta il più visto e discusso della storia del cinema

Io l'ho visto e... be', se possibile, mi ha fatto un effetto ancora peggiore del libro. 
Se non lo avete ancora visto, andate a vederlo e poi tornate qui, e commentate con me tale indicibile e perverso scandalo
Io però non ve lo linko, il trailer. Mi rifiuto. 
Anche perché a parlare di tutta sta robaccia, alla fine mi s'è ingrossato seriamente il fegato. 
Perciò vado a farmi di corsa un riso in bianco e vi saluto...


Alla prossima, amigos...

IL LESTO



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