LestoLibri
DA BRISTOL AL
VALDARNO.
STORIA DI PETER RUSSELL, POETA DIMENTICATO
Aficionados
carissimi,
dopo la pausa della
scorsa settimana, si ritorna di venerdì a parlare di libri
letteratura e annessi e connessi.
Dopo i tre giganti
americani Fante-Carver-Bukovski, noi, cioè il sotttoscritto
lestoscrivente e la belle e prosperosa cameriera Eularia, si vuole
contarvi oggi la storia d'un altro grande, che però a differenza
degli altri è stato completamente dimenticato, in vita come in
morte: il poeta britannico Peter Russell.
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Scrisse
ininterrottamente, tutta la vita, un diluvio pazzesco di versi,
pubblicò una quantità imprecisata di libri (a scorrere la sua
bibliografia c'è da rimanere seriamente impressionati), tutti
pubblicati con editori piccoli se non microscopici, in patria e
all'estero.
Visse dappertutto e
soprattutto visse in Italia. Sin dalla fine degli anni quaranta fu
spesso dalle nostre parti, Firenze e dintorni, ma anche Roma e
Venezia. E in Italia, a Pian di Scò, in Valdarno, provincia di
Arezzo, al mulino della Turbina, si stabilì definitivamente a
partire dal 1982.
Questo perché amava
l'Italia e la letteratura italiana. Grande esegeta di Petrarca,
Foscolo, traduttore in inglese di Montale e Quasimodo (poeti che
conobbe personalmente al mitico caffè delle Giubbe Rosse in piazza
della Repubblica, a Firenze), l'Italia lo ripagò di tanto amore non
considerandolo manco di striscio. Tanto per dirne una: a tutt'oggi
non esiste ancora la voce Peter Russell in italiano su
Wikipedia.
Morì nel 2003, solo
e dimenticato da tutti, cieco, malato e nella povertà più assoluta,
in una casa di riposo dell'aretino, poche settimane dopo aver
ottenuto, su richiesta di alcuni amici, la cittadinanza italiana che
gli avrebbe consentito di usufruire del vitalizio previsto dalla
legge Bacchelli.
Il perché di tanto
oblio è presto detto.
Russell era un vero
poeta e scriveva vera poesia. E dei poeti, quelli veri
appunto, la nostra società non sa che farsene. Non sa che farsene
della contemplazione del mondo, della bellezza, del silenzio
indicibile in cui nascono i versi più meravigliosi.
Il mondo in cui
viviamo vuole il rumore, quello che nasconde il vero, il fumo negli
occhi, la superficie, il vuoto. La poesia viene accettata solo se è
aria fritta, se è show (meglio ancora se talk show) fine a se
stesso, performance senza troppe conseguenze.
Per questo Russell,
che era un poeta vero, che dipingeva in brevi immagini rarefatte
l'immobile fluire della vita, è stato sepolto sotto i macigni della
più totale indifferenza.
Eppure, ha saputo
scrivere cose grandiose e splendide che sarebbe ora di disseppellire
e riscoprire.
Della semplicità,
del verso piano e medio fece il suo registro stilistico più
evidente, dove l'osservazione della meravigliosa e banalissima
bellezza del mondo diventa, come in Petrarca, apparizione mistica e
divina:
La
casa è quieta, tutto è immobile
Io
ho scritto tutta la notte.
I
primi raggi dell'alba sopra la collina
Riempiono
l'intera valle con la loro pace.
Petrarchesca è pure
la costante angoscia del passare del tempo, dell'approssimarsi della
morte, dell'inevitabile distacco dalla bellezza del mondo e della
vita:
Angoscia
del tempo che passa
Ma
non mi porta con sé... Terrore del vuoto
Asfissia
Sepolto
vivo
Poeta al tempo
stesso semplice e metafisico, musicale e coltissimo, nei suoi versi
traboccano i richiami alla mitologia greca:
Il
cieco Omero schernito dalla truppa ignorante
Sorretto
tra i muli inventò l'Olimpo
Convinto che la
poesia fosse sostanzialmente impresa mitica e adorazione di eroi,
Russell è tra quei pochi scrittori la cui lettura è in grado di
trasmettere un'autentica tempesta di visioni, immagini, suggestioni.
Non era certo un
uomo di questi tempi, Russell, e infatti questi tempi lo presero
letteralmente a calci. E nella più atroce indifferenza trascorse i
suoi ultimi giorni in una casa di riposo della campagna aretina,
fumando nazionali senza filtro e continuando incessantemente a
sistemare e risistemare le sue carte, i suoi ultimi scritti.
Ma lo scempio di
dimenticanza fatto nei confronti di questo grande artista, è
seguitato pure dopo la sua morte. Lasciò tutte le sue carte al
comune di Pian di Scò, che immediatamente dopo la sua morte incaricò
l'Università di Arezzo di curarne la catalogazione. Una
catalogazione che a tutt'oggi, a undici anni di distanza, è ancora
lontanissima dall'essere ultimata. Mancanza di fondi, sciatteria,
disinteresse. Soprattutto, disinteresse.
Non è per niente
facile consigliarvi i libri di Peter Russell. Come scritto sopra,
sono stati tutti editati da case editrici minuscole, microscopiche.
Non aspettatevi di andare in libreria, in una grande libreria,
e trovarli. Mondadori e altri grandi editori, gente come
Russell mica la pubblicano, mica pubblicano gente che non si è mai
messa in posa, che non ha mai sgomitato per stare sotto i riflettori,
che non ha ordito trame per allestire scandaletti da due soldi. Gente
che nella vita ha semplicemente scritto no, non la pubblicano.
Non interessa.
Così questi libri
vanno cercati con pazienza. E non pensiate che sia facile. Potete
provare a ordinarli, ma quelle stesse librerie dove non li trovate
potrebbero mettersi a fare problemi. I commessi sono addestrati a
scoraggiare gli ordini di editori piccoli, perché non conviene al
mercato, lo sapevate?
Quindi, ordinateli
in internet. Ci mettono più di tre settimane ad arrivare, ma almeno
siete sicuri che arrivino.
Ve ne consigliamo
tre:
This
is not hour, uno studio con
testo a fronte dei migliori sonetti del poeta, Autumn to
autumn (appena 7 euro) e Long
evening shadows (sempre 7 euro).
Tutti e tre li trovate a questo link:
Ultima
cosa.
A
Pian di Scò, in valdarno, si è costituita un'associazione per la
memoria e la promozione dell'opera di Russell. Per saperne di più
sul poeta, e per conoscere le moltissime (e interessantissime)
attività dell'associazione, andate a visitare il sito:
E
ricordandovi che solo nel silenzio possono nascere libri
meravigliosi, vi diamo appuntamento alla prossima settimana,
IL
LESTO
per
contatti, suggerimenti, chiarimenti, minacce e quant'altro, potete
scriverci a:
Nelle
puntate precedenti di LestoLibri
si è ragionato di:
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